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venerdì 4 ottobre 2013

L'ipocrisia Uccide

Più di cento morti, circa 250 dispersi. Questi sono i numeri provenienti da Lampedusa, numeri che si sommano alle decine di migliaia di decessi che il mar Mediterraneo ha visto negli ultimi vent'anni. I numeri sono solo numeri se non si pensa che ognuno di essi è accompagnato da un nome, da un viso e da una storia. Una storia spesso fatta di dolore e sofferenza a causa della fame, della povertà e della guerra.

Gli europei hanno stuprato il cosiddetto "sud del mondo" per secoli, hanno colonizzato le loro terre, rubato le loro risorse e esportato schiavi soprattutto (ma non solo) in America. Ancora oggi, "l'occidente civilizzato", attraverso le multinazionali, condannano alla povertà quegli stessi popoli.

Popoli che magari sono irrisi da noi occidentali per i loro costumi così diversi dai nostri, disprezzati per il colore della loro pelle o per la loro religione così differente dal cristianesimo. Mi chiedo, ovviamente in modo retorico, dove stia veramente l'ignoranza: nell'analfabetismo di una persona che non ha mai conosciuto il concetto di "diritto allo studio" o nei commenti pieni di disprezzo del razzista italiano.  La nostra Costituzione che ancora una volta si dimostra giusta e più che mai attuale recita le seguenti parole: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”. L'Italia la deve applicare, l'Europa deve seguire.

I politici dal canto loro votano in Parlamento a favore di quelle stesse guerre che spingono le popolazioni a migrare per poi tuonare contro gli sbarchi clandestini a Lampedusa. Oltre cento morti spingono quegli stessi politicanti a parlare di lutto nazionale, a proporre minuti di silenzio e nobel per la pace; probabilmente domani torneranno a votare a favore dell'acquisto degli F35 senza pensare che, probabilmente, sono le nostre stesse armi a provocare tanta disperazione.

L'ipocrisia è l'arma di distruzione di massa più pericolosa della storia.


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