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venerdì 19 aprile 2013

Bersani si dimette: il PD e il suo suicidio politico

Il suicidio politico del Partito Democratico ha dell'incredibile! Non credo che potesse fare di peggio: Bersani ha avuto un incontro notturno con Berlusconi e, alle spalle dei suoi elettori, ha concordato con il "nemico" il nome di Franco Marini. Praticamente un candidato del PD che sarebbe poi stato eletto dal PDL in vista sicuramente di un governo di larghe intese.

Peccato che le alte sfere del PD non abbiano fatto i conti con i propri elettori, con i militanti e anche, è giusto dirlo, con una parte dei democratici stessi che si sono rifiutati di votare un candidato comodo a Berlusconi.

Contro il Movimento 5 Stelle si possono fare critiche più o meno lecite ma non si possono obiettivamente discutere i nomi di altissimo profilo usciti da quelle consultazioni online così mal viste da chi ha votato i partiti tradizionali: il metodo è opinabile, il risultato assolutamente no.
Se per la Gabanelli e per Strada si poteva muovere la critica (a parer mio ridicola) di "incompetenza politica", questa obiezione non può essere mossa a Stefano Rodotà che, per la cronaca, ha le stesse origini politiche dei democratici.

Allora perchè il Partito Democratico non vota Rodotà? Per citare Gino Strada "è troppo onesto?"
Non lo credo, sono convinto che il nome di Marini sia uscito per meri calcoli politici e scambi di favori. Quella complicità e quei sotterfugi di cui gli italiani sono, per usare un eufemismo, stanchi di sopportare.

Eppure detta così, la situazione non è ancora chiara, soprattutto alla luce dell'apertura del M5S ad un governo in caso di elezioni a Presidente di Rodotà. Il PD avrebbe potuto fare un favore a se stesso dimenticando un'intesa col PDL e formare un governo sotto la guida di Rodotà stesso che, come detto, è della stessa area politica dei democratici. Allora perchè il rifiuto di questo candidato così apprezzato dai propri elettori e militanti? Semplicemente perchè, a parer mio, Rodotà proporrà come premier una figura super partes e le alte sfere del PD hanno paura di tale figura.

Dunque dov'è finita la responsabilità di cui tanto parlava Bersani fino a pochi giorni fa? Dimenticata in favore di interessi più incombenti?

Il nome di Romano Prodi, uscito dopo la reazione sdegnata di elettori e militanti piddini al candidato precedente, è sicuramente tre spanne migliore di quello di Marini ed è stato probabilmente fatto per mettere in crisi Scelta Civica e M5S. Missione fallita visto che la prima ha optato per la Cancellieri (no comment) e il secondo è rimasto fedele all'indicazione data dai 50.000 iscritti al Movimento (cosa assolutamente prevedibile).

Dopo il fallimento di Marini e di Prodi il Partito Democratico è allo sbando: prima la Bindi e dopo Bersani si sono dimessi e quel che accadrà è imprevedibile. Ora come ora gli scenari possono essere due: convergenza ancora col PDL su D'Alema o Amato oppure, finalmente, i democratici si decideranno a votare Rodotà facendo un favore al loro partito e soprattutto al Paese. Tuttavia come abbiamo imparato in questi giorni le sorprese non finiscono mai.
Certo è che se dovesse diventare Presidente D'Alema il PD alle prossime elezioni farà lo spettatore e la vittoria se la giocheranno PDL e M5S.

Vi lascio con un Travaglio particolarmente in forma:


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