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venerdì 20 aprile 2012

Il Movimento 5 stelle protagonista: bersaglio dei partiti e dei media

Fa tenerezza ciò a cui stiamo assistendo: PDL, PD e UDC d'accordo sul condannare il supremo nemico Beppe Grillo. Non si spendono più parole per sostenere le proprie ideologie come nella prima repubblica, le ideologie sono morte proprio come la funzione dei partiti stessi, ed ecco che questi ultimi si uniscono a difesa del proprio essere contro l'antipolitica.

Ma cos'è l'antipolitica? Beppe Grillo? O piuttosto la cattiva politica esercitata dai politici? I partiti stessi sono l'antipolitica perchè Beppe Grillo fino a prova contraria fa più politica di tutti loro messi insieme con un programma ben preciso e ben più concreto degli assiomi classici "crescita, grandi opere, banche e cemento".

La posizione dei partiti verso il Movimento 5 stelle dunque la conosciamo. Ma i media come si comportano? Neanche a dirlo in modo vergognoso. Ieri sera a Servizio Pubblico la parola "Movimento 5 stelle" non è mai stata pronunciata, si è parlato solo di Beppe Grillo e di "grillini" come se il Movimento iniziasse e finisse con lui a prescindere dai centinaia di eletti e, a questo punto, da migliaia di militanti in tutta Italia.

Il tutto ovviamente, guarda caso, in concomitanza con le elezioni amministrative.

E' stato invitato in studio il consigliere regionale dell'Emilia Romagna Giovanni Favia... beh ha parlato per circa cinque minuti su tre ore di trasmissione e la metà del tempo lo ha dovuto spendere per rispondere ad una (legittima) domanda di Santoro, il quale ha chiesto come fosse possibile che, essendo Grillo proprietario del marchio del Movimento, "ognuno vale uno", slogan principale della lista a 5 stelle (ne ho parlato anche io QUI sul blog tempo fa)

La domanda di Santoro è l'unica critica legittima che si può fare (finora) al Movimento 5 stelle, tuttavia essa indica la foglia secca trascurando l'albero rigoglioso: non è stato ad esempio detto che mentre i partiti rubavano CENTINAIA DI MILIONI di euro di "rimborsi" elettorali il Movimento 5 stelle ha rifiutato per le elezioni regionali quasi due milioni di euro che, per legge, gli sarebbero spettati. Non è stato detto poi che ogni eletto si è ridotto lo stipendio dell'80% arrivando a prendere 2.500 euro (stipendio comunque faraonico) al posto di 12000. Non è stata poi spesa una parola sul programma del Movimento 5 stelle che, per chi fosse interessato, riporto QUI.

Qualcuna di queste cose sono state dette dallo stesso Beppe Grillo, mandato in onda per parecchi minuti, ribadendo quindi il messaggio implicito della lista civica a 5 stelle personificata nel comico genovese, neanche fosse il candidato premier. Altri principi del Movimento sono stati poi detti da Matteo Renzi, sindaco di Firenze del PD, protagonista assoluto della serata, il quale non ha fatto altro che COPIARE pezzi del programma del Movimento e farli suoi. Peccato che mentre predica bene egli razzola male facendo parte di un partito che ha rubato e continua a rubare con i rimborsi elettorali.

Mi chiedo come sia possibile sostenere l'illegittimità dei rimborsi elettorali, della presenza di politici con più di 2-3 mandati e poi fare parte di un partito che riceve milioni di euro di finanziamento pubblico e presenta tra i suoi elementi di spicco elementi come D'Alema e Fassino. Ci sarebbe un valore che si chiama coerenza.

Ma questo è un problema di Matteo Renzi. Ciò che mi preme è trasmettere un messaggio: quando si parla di Movimento 5 stelle non fidatevi degli esponenti politici, delle televisioni e dei giornali. Cercate su internet: ogni comune e regione d'Italia in cui è presente il Movimento ha un sito internet dove i militanti caricano le loro proposte e soprattutto i video di ciò che fanno nei Consigli comunali e regionali favorendo la tanto acclamata trasparenza che la politica "istituzionale" fa da sempre mancare.

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